Noi crediamo che l’architettura tutta debba essere pensata a partire da coloro che la vivranno, basandosi sulle attività che si svolgono al suo interno e tenendo presente ciò che tale spazio rappresenta nella vita dell’uomo. Lo studio degli “interni” rappresenta una delle nostre precise linee di ricerca e sperimentazione, svolta con impegno costante all’interno della vita di tutti i giorni, che qui proponiamo attraverso poche immagini che rappresentano il volto multicolore e frammentato del nostro tempo. Con interno non si è voluto individuare semplicemente un luogo, delimitare cioè un ambito fisicamente riconoscibile, si è inteso piuttosto sottolineare una peculiarità dell’architettura per noi imprescindibile.
Interior design è forse il termine, che tradotto sia con “interno” sia con “interiore”, meglio lascia intuire l’aspetto che più ci interessa esaminare. Interiore è infatti, per definizione, tutto quanto è pertinente ad un ambito spazialmente o idealmente circoscritto, spesso con diretto riferimento a fatti dello spirito e della conoscenza individuale.Parallelamente quindi ad un soddisfacimento di bisogni fisici e pratici, l’architettura costruisce spazi in cui l’uomo può affermare necessità afferenti alla sfera psicologica, emotiva e conoscitiva; una trama narrativa aperta sulla quale ogni protagonista può liberamente costruire il profilo individuale del proprio personaggio.Uno spazio che garantisce il bisogno di privacy, un rifugio dove poter agire liberamente, senza interferenze, realizzando idee personali.
Uno dei nostri obbiettivi principali è quindi cercare di elevare la qualità della vita stimolando, all’interno degli spazi abitativi, sensazioni di elevata qualità percettiva attraverso l’uso sapiente della luce e dei materiali; sempre consapevoli che per la realizzazione di un buon progetto è indispensabile un committente coraggioso e di ampie vedute.
Autore: GIUSEPPE E A. MAURIZIO BORTONE
Titolo: LA CASA DEI PROPRI SOGNI
Rivista: AMBIENTE CASA
Pagina: 188
Casa Editrice: DOX ITALIA EDIZIONI S.R.L.
Anno: MANDURIA, 2004